CHI SONO

chi sonoVuoi sapere chi sono?

Sono nata nel 1982 in un paesino della provincia di Milano e fin da quando ero piccola mi hanno sempre spronata a scrivere, anche se in realtà ci ho messo anni prima di decidermi a farlo, a parte una piccola parentesi sul giornalino della scuola (non credete mai a quelli che sembrano aver avuto chiara la propria strada fin dall’inizio): prima sono approdata su un blog su Splinder nel lontano 2003 poi piano piano ho iniziato a scrivere ad un livello più professionale.

Credo nel punk

Sono giornalista pubblicista ‘certificata’ dal 2015, anche se di fatto parlo di musica – che è il mio principale campo di riferimento – dal 2005: la mia prima collaborazione l’ho avuta con una testata di musica dedicata al metal, Metal Shock. Seconda intervista della mia vita: Billy Idol. Quando si dice partire con il botto…A parte la mia inequivocabile inclinazione personale, ho scelto di fare questo lavoro principalmente per incontrare e parlare con le persone che mi comunicano qualcosa, siano esse musicisti, scrittori o artisti.

Ne ho incontrate tantissime (tra cui Melissa Auf Der Maur, Duran Duran, Nick Hornby, Terry Gilliam, Rob Reger, Danko Jones, Daniele Silvestri con cui ho realizzato la mia prima intervista in LIS, Niccolò Fabi, Goo Goo Dolls, Soundgarden, Mastodon, Enrico Ruggeri, Kasabian, Muse, Eva Poles, Litfiba, Dresden Dolls, Zucchero, Alice Cooper, Robby Krieger, Caparezza, New York Dolls, Fabri Fibra, Machine Head, Agnostic Front, Simple Plan, Cypress Hill, Gianna Nannini, Geezer Butler, Rammstein, Trivium, Backyard Babies, Hardcore Superstar, QOTSA, Korn, Billy Corgan, Slipknot, Megadeth, Velvet Revolver, Him, Marracash, The International Noise Conspiracy, Rob Zombie, Europe, Stone Sour, Marilyn Manson, Serj Tankian) e ce ne sono altrettante là fuori.

L’importante è che abbiano qualcosa di interessante da raccontarmi. Tutti tranne John Lydon che non aveva proprio voglia di parlare al telefono – e non aveva ascoltato manco la prima domanda -.

Credo nei Nirvana

Amo visceralmente andare ai concerti, mi piace quasi più sentire le band dal vivo piuttosto che su disco e spesso di molti gruppi visti su un palco più e più volte non ho a casa neanche un album – in caso di necessità, beato Spotify -. Il mio primo è stato nel 2000, i Green Day che suonavano al Palavobis per il tour di Warning.
Non fatemi pensare al fatto di aver perso per questioni anagrafiche gran parte degli anni d’oro della musica che mi piace.
No, non fatemici pensare. Compenso il fatto facendo le valigie e andando a vedere concerti un po’ dappertutto, estero compreso per ovvi motivi.
Ah, ciao Dave, un giorno ci incontreremo. Non saprò cosa dirti ma so che ci incontreremo. Del resto ho già incontrato Butch Vig, mi manca Krist, e poi arrivi tu.

35269_1482973205139_2090756_n
Arianna Riot vista da Dizcomics (aka Giorgio di Zenzo)

Credo nel DIY

Cerco di non stare mai con le mani in mano, non mi piace. Scrivo sempre e comunque. L’ultima mia creazione è AnotherSound, un progetto a cui tengo molto. Si tratta di un sito musicale, non l’ennesimo portale di news e recensioni ma un’oasi slow in cui parlare di tutto ciò di meritevole che non ottiene il giusto rilievo.

Credo in Joe Strummer – “Future is unwritten”

Ho cercato di seguire sempre una via diversa, dettata dalla mia testa: sono fermamente convinta che bisogna essere sempre pronti a cambiare strada, per costruirsi giorno dopo giorno il proprio futuro, inseguendo, per quanto possibile, i propri interessi, e crearsene anche di nuovi.

Il mio più grande rammarico però è ancora quello di aver (solo temporaneamente) smesso di cantare.
Sono sempre alla ricerca di una band. Lo scrivo qui, non si sa mai…